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LA TERRA DELLE MILLE CULTURE

La Sicilia è l’isola più grande del Mar Mediterraneo ed è la prima regione italiana per estensione territoriale (25.832 kmq). È bagnata a nord dal Mar Tirreno, a sud dal Mar di Sicilia, a est dal Mar Ionio e a nord-est dallo stretto di Messina che la separa dalla Calabria. È una regione a statuto speciale ed è tra le prime cinque in Italia per numero di abitanti (poco oltre 5.000.000). La Sicilia è il vertice basso dello stivale che caratterizza il nostro paese e ha la forma di un triangolo i cui vertici sono Capo Peloro (punta del Faro) a Messina, Capo Boeo (o Lillibeo) a Marsala e Capo Passero a Portopalo, in provincia di Siracusa.

La Sicilia è contraddistinta da paesaggi meravigliosi ed eterogenei. È una regione a prevalenza collinare, ma si possono ammirare anche catene montuose, vulcani, fondali marini e spiagge mozzafiato.  Oltre all’isola principale ci sono diverse isole minori (quelle abitate sono diciannove). Gli arcipelaghi più importanti sono quattro:

- Le Eolie, situate a nord della Sicilia, sono composte dalle isole Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Filicudi, Alicudi, Panarea.

- Le Egadi, nella parte occidentale della Sicilia, sono formate da tre isole più grandi (Favignana, Marettimo e Levanzo), da due isolotti e da una serie di scogli e di faraglioni.

- Le Pelagie costituiscono l’arcipelago più meridionale d’Italia e sono formate dalle isole di Lampedusa, Linosa, Lampione e l’Isola dei Conigli.

- Le Isole Ciclopi si trovano a est della Sicilia e sono totalmente disabitate.

La Sicilia è attraversata da due catene montuose: i Monti Erei nella parte centrale dell’isola e i Monti Iblei nella zona sud-orientale. La vetta più alta è l’Etna, vulcano attivo terrestre più alto della Placca euroasiatica con i suoi 3.343 m (diametro di 45 km) che si trova in provincia di Catania. In Sicilia ci sono altri due importanti vulcani: le isole di Stromboli e di Vulcano, entrambi facenti parte dell’arcipelago delle Eolie.

La Sicilia è anche ricca di parchi naturali (Parco dei Monti Sicani, Parco dei Nebrodi, Parco dell’Etna, Parco delle Madonie, Parco Fluviale dell’Alcantara), riserve naturali, aree marine protette e aree archeologiche (tra cui la più importante è la Valle dei Templi).

Settore trainante è l’agricoltura. Le coltivazioni principali sono cereali, agrumi (arance, limoni, mandarini, mandaranci, bergamotti, cedri, pompelmi), legumi, frutta (fichi d’India, angurie, kaki, nespole e susini) e ortaggi (tra cui i pomodorini di Pachino). Importante è anche il settore della pesca che vive di tonno, sardine, alici, pesce azzurro e nella zona dello stretto di Messina pesce spada. La Sicilia è regione ricca di porti, complessivamente se ne contano centoventisei.

Ogni anno l’isola è visitata da un numero incredibile di turisti che arrivano da ogni angolo del pianeta. Tra le località più rinomate spiccano Taormina, le Isole Eolie, Erice, le Isole Egadi, Cefalù, Monreale, Palermo, Mondello, Sferracavallo, Acireale, Caltagirone, Piazza Armerina, San Vito Lo Capo, Noto e Siracusa. L’entroterra è ricco di storia, tradizioni, arte, cultura, teatri, fortezze, chiese, palazzi, castelli, necropoli, boschi e bacini naturalistici. La Provincia di Messina, con cinque milioni circa di presenze annue, è la più visitata della Sicilia ed è tra le prime del Sud Italia.

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UN PO’ DI STORIA…

Anche la Sicilia, come molte regioni d’Italia, risultava abitata già in epoca preistorica da popoli indoeuropei quali Sicani, Siculi, Ausoni e Elimi ma le prime testimonianze storiche attendibili non risalgono a prima dell’VIII secolo a.C. con la colonizzazione greca. Nella Magna Grecia furono fondate le più grandi città dell’epoca in Italia: Naxos, Siracusa, Lentini, Catania e Messina sono alcuni esempi.

Ben presto i greci entrarono però in conflitto con un’altra superpotenza del Mediterraneo: Cartagine. Guidati da Siracusa, i greci riuscirono a tenere testa ai cartaginesi nella battaglia di Imera (480 a.C.) per poi continuare una lunga lotta sino all’arrivo di Roma.

Sostituitasi de facto ai greci, la civiltà romana porterà avanti tre guerre contro l’eterna rivale Cartagine fino alla definitiva sconfitta del nemico (210 a.C.) e la distruzione della città africana. Sotto l’egemonia romana, la Sicilia sviluppò un notevole piano agricolo basato sul latifondo e lo sfruttamento della manodopera schiavile che la renderà indispensabile a Roma nella sua fase d’oro.

Con la caduta di Roma, la Sicilia passò nella mani degli Eruli prima e degli Ostrogoti poi come parte del Regno Ostrogoto. Lo sbarco dei Bizantini (535) portò l’isola sotto il controllo di Costantinopoli, con un governo imposto che tassando i cittadini ridusse alla fame l’intera isola.

Nel VII la Sicilia catturò le attenzioni dei musulmani d’Africa per via della sua posizione strategica al centro del Mediterraneo. Il governatore Eufemio di Messina, dichiaratosi indipendente da Costantinopoli nell’823 e cacciato dall’isola, trovò rifugio presso l’emiro tunisino Ziyadat I e con il suo aiuto organizzò uno sbarco sull’isola (cui prese brevemente parte prima di essere assassinato nell’829).

Gli Arabi sbarcarono a Mazara del Vallo (827) per poi procedere con la conquista dell’intera isola: Palermo (831), Messina (843), Siracusa (878) e Taormina (902). La conquista si concluse definitivamente nel 965 con la conquista di Rometta. Un sistema fiscale e commerciale di altissimo livello garantì il perdurare della dominazione araba in Sicilia.

L’arrivo dei Normanni nel 1060, forti del placet papale, segnò la fine della dominazione araba (conclusasi totalmente nel 1091) e la salita al potere di Roberto il Guiscardo e suo fratello Ruggero I. I successori di Roberto rafforzarono la loro presenza nel sud Italia e si schierarono apertamente contro l’Impero bizantino senza però mai risolversi ad attaccare.

La salita al trono di Federico II di Svevia (1198) aprirà un periodo di grande fermento culturale in Sicilia destinato a durare fino alla morte di suo figlio Manfredi (1266). A questo punto, visti i cattivi rapporti di Manfredi con la chiesa, il papa trasmise il regno di Sicilia a Carlo I d’Angiò dando il via al periodo angioino, estremamente inviso ai Siciliano per il suo piano fiscale oneroso.

Il malcontento popolare sfociò nella nota insurrezione dei Vespri Siciliani (1282) che si giovò dell’intervento di Pietro III d’Aragona, subito proclamato re di Sicilia. Dante ricordò la rivolta con uan celebre terzina del suo Paradiso: “se mala signoria, che sempre accora / li popoli suggetti, non avesse / mosso Palermo a gridar: mora! mora!”. La dominazione aragonese presentò numerosi alti e bassi, con rivolte frequenti e altrettanto frequenti repressioni, ma perdurò fino alla salita al potere di Carlo V, esponente della casata Asburgo di Spagna.

Alla morte di Carlo II di Spagna (1700), la corona non aveva eredi e la guerra di successione spagnola recise i legami tra la Spagna e la Sicilia, la cui corona era nel frattempo passata ai Borbone.

Passata all’Austria come compensazione di guerra, la Sicilia fu di nuovo conquistata dai Borbone di Spagna nel contesto della guerra di successione polacca (1734). La dinastia borbonica sopravvisse anche al periodo napoleonico e l’8 dicembre 1816 veniva ratificata la nascita del Regno delle Due Sicilie, comprensivo della Sicilia e delle terre del meridione facenti in precedenza parte del regno di Napoli.

Nel 1848, seguendo l’ondata rivoluzionaria che infiammava l’Italia, il parlamento siciliano dichiarò decaduti i Borbone e proclamò la propria appartenenza al Regno d’Italia. Mancando però il supporto di un esercito regolare, la Sicilia fu attaccata dai Borbone provenienti da Napoli che repressero nel sangue il tentato golpe. La liberazione dai Borbone arrivò solo nel 1860 con lo sbarco dei Mille e la successiva consegna del regno a Vittorio Emanuele II (21 ottobre 1860).

La regione seguì poi le vicende del Regno d’Italia attraverso le due Guerre e il successivo boom economico.

 

SICILIA: UN PATRIMONIO MONDIALE

La Sicilia è una regione di straordinaria bellezza sia sotto il profilo paesaggistico che architettonico. Dalle bellissime spiagge a siti archeologici di rilevanza mondiale passando per città affascinanti e ricche di storia.

Di primaria importanza sono i sei siti che hanno avuto il titolo di patrimonio dell’umanità dall’UNESCO per la loro importanza storica, artistica, archeologica e naturalistica:

- La Villa del Casale di Piazza Armerina (Enna)

- La Valle dei Templi (Agrigento)

- Le Isole Eolie (Messina)

- Le città tardo barocche della Val di Noto

- Siracusa e la necropoli rupestre di Pantalica

- Il monte Etna

La regione vanta anche due iscrizioni tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità: l’Opera dei Pupi e la coltivazione “ad alberello” dello Zibibbo di Pantelleria.

La Sicilia è ricca di siti archeologici. Ecco una lista dei principali: Valle dei Templi, Eraclea Minoa, monte Adranone, Vassallaggi, Sabucina, Gibil Gabib, Gela (acropoli, fortificazioni, terme ed emporio greco), collina vulcanica di Paternò, Pietralunga, Civita, Adranon, Occhiolà, monte Turcisi, Xiphonia, Morgantina, Villa del Casale, Centuripe, Fondaco Cuba di Catenanuova, terme di Bagnoli, Alesa Arconidea, Naxos, villa di Patti, Tauromenium, Terme Vigliatore, Tyndaris, grotta dell’Addaura, grotte della Gurfa, Iaitas, Entella, Himera, Hippana, Solunto, Cava d’Ispica, Cava Lazzaro, Castiglione, Kamarina, Kasmenai, Kaukana, Scornavacche, Akrai, Cava del Rivettazzo, Cozzo Collura, Eloro, Megara Hyblaea, Neapolis, Pantalica, villa del Tellaro,Thapsos, Casmene, Leontinoi, Cave di Cusa, grotta dell’Uzzo, Lilibeo, Mozia, Segesta, Selinunte.

Di fondamentale importanza è il turismo balneare: celebri attrattive sono le variegate coste e le isole minori che presentano un mare unico e spiagge di grande bellezza. Le località che hanno ottenuto la Bandiera Blu della FEE sono Lipari, Vulcano, Ispica-Santa Maria del Focallo, Marina di Ragusa e Menfi. Tra le località costiere più conosciute figurano Taormina, Punta Secca, Calamosche, l’Oasi di Vendicari, Capo Passero, San Vito lo Capo, Scopello e Terrasini, Mondello, Capo d’Orlando e Favignana (soprattutto Cala Rossa). Tra gli scorci più suggestivi anche Cava Grande del Cassibile, Oasi di Vendicari, Scala dei Turchi (suggestiva parete rocciosa che si erge a picco sul mare e che si trova tra Porto Empedocle e Realmonte e Isola Bella (a breve distanza da Taormina). Con Romolini Immobiliare – Christie’s International Real Estate si possono affittare ville con vista mare nelle zone più belle della costa siciliana.

Di notevole impatto gli oltre duecento castelli dislocati nell’isola. In origine erano fortezze inespugnabili costruite per difendere la città, oggi restano gemme ricche di fascino e di richiamo turistico. Tra i più noti il Castello di Milazzo (Messina), il Castello Ursino (Catania), il Castello di Caccamo (Palermo), il Castello di Venere (Erice), il Castello di Mussomeli (Caltanissetta), il Castello di Giuliana (Palermo), il Castello di S. Benedetto (Monreale), il Castello di Falconara (Caltanissetta) e il Castello di Sperlinga (Enna). In Sicilia si possono ammirare costruzioni in stile bizantino, gotico, arabo, normanno, rinascimentale, barocco e neoclassico.

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LE CITTÀ PIÙ IMPORTANTI DELLA SICILIA

- Palermo è il quinto comune italiano per numero di abitanti ed è capoluogo di regione.  Il centro storico è costituito da quella che era la città racchiusa entro le mura cinquecentesche ed è diviso da due vie che si incrociano presso piazza Vigliena formando una croce che viene denominata “la croce barocca”: Via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele. Queste due vie creano quattro quartieri storici: Kalsa, La Loggia, Seralcadio, Albergheria. La sua storia millenaria ha lasciato in eredità a Palermo un ricchissimo patrimonio artistico e architettonico: i resti delle mura puniche, le residenze e i luoghi di culto in stile arabo-normanno, le basiliche barocche, i teatri neoclassici e le ville in stile liberty. La città fu fondata come città-porto dai Fenici intorno al 734 a.C. con il nome di Zyz, è da sempre un nodo culturale e commerciale e anche uno strategico luogo di transito al centro del Mediterraneo (in passato a livello commerciale, oggi anche sotto il profilo turistico). Nel palermitano si possono trovare bellissime ville storiche, torri d’avvistamento, tonnare, graffiti rupestri, antiche chiese e palazzi nobiliari. Tra i luoghi di culto spiccano la cattedrale normanna dedicata alla Vergine Maria Santissima Assunta in cielo, San Giovanni degli Eremiti, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, la Chiesa di Sant’Agostino, la Chiesa di San Cataldo e la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio. Impossibile non rimanere affascinati dal Palazzo Normanno (la più antica residenza reale d’Europa) e dalla sua Cappella Palatina Bizzantina. Di grande impatto anche la Fontana Pretoria, il Ponte dell’Ammiraglio, la Basilica della Santissima Trinità del Cancelliere (opera d’ingegneria idraulica costruita sotto la città), l’Orto Botanico. Le piazze più caratteristiche sono quella dei Quattro Canti e Piazza Pretoria, la strada più antica è il Cassaro (Corso Vittorio Emanuele). Da visitare il Teatro Massimo (il più grande teatro lirico d’Italia), la grotta dell’Addaura e il Parco della Favorita.

- Agrigento è nota come “città dei Templi” per la distesa di templi dorici dell’antica città greca posti nella Valle dei Templi, zona che è stata tra l’altro inserita dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità e sito archeologico più grande del mondo. Corrisponde all’antica Akragas, monumentale nucleo originario della città. La polis di Akragas fu fondata nel 581 a.C. e prese il nome del fiume che la attraversa. La sua nascita è uno degli ultimi atti dell’espansionismo greco in Sicilia. Fu un importante fulcro commerciale e un rilevante centro di produzione agricola oltre che territorio adibito alla pastorizia e all’allevamento di cavalli. Durante l’affermazione dell’impero romano l’antica Akragas fu denominata Agrigentum, dopo le incursioni nordiche prese il nome di Kerkent, nell’XI sec. diventa Gergent e nel 1927, su ordine di Mussolini, assume l’attuale denominazione di Agrigento. Tra le bellezze meritano di essere citate la Rupe Atenea (sito archeologico che coincide con il punto più alto dell’antica città di Akragas) e il Teatro Luigi Pirandello.

- Caltanissetta ospita alcune delle meraviglie della Sicilia. Tra le chiese il Duomo di Santa Maria La Nova, l’Abbazia di Santo Spirito, la Chiesa di Sant’Agata al Collegio, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli e il Monumento al Redentore (nella vetta più alta del Monte San Giuliano). Da visitare anche Palazzo del Carmine, Palazzo Moncada, il Castello di Pietrarossa e la Fontana del Tritone. Caltanissetta è famosa per i suoi vasti giacimenti di zolfo.

- Catania sorge sulle coste orientali dell’isola, ai piedi dell’Etna. Il barocco del suo centro storico, assieme a sette comuni del Val di Noto (Caltagirone, Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Acreide, Ragusa e Scicli) è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Uno dei monumenti di maggiore interesse storico di Catania è la Cattedrale di Sant’Agata, basilica che si affaccia sulla famosa Piazza Duomo. Di fronte si scorge la celebre Fontana dell’elefante che è il simbolo della città, eretta secondo la leggenda dalla popolazione per omaggiare l’animale che la salvò dall’attacco di numerose bestie feroci. Catania è ricca di monumenti: la Cappella Bonajuto, la Cattedrale Sant’Agata, il Monastero di San Nicolò l’Arena, la Chiesa di Santa Maria di Gesù, il Castello Ursino, il Teatro Bellini, la Fontana dei Sette canali. Via Etnea è il salotto della città, Via dei Crociferi è una delle più belle strade della Catania settecentesca. Da rimarcare il Teatro, l’Anfiteatro, le Terme dell’Indirizzo, le Terme della Rotonda, le Terme Achilliane, il Mausoleo del Carmine, la Domus con i mosaici, il Museo Paleontologico dell’Accademia Federiciana, il mercato di Piazza Carlo Alberto e il mercato del pesce della Pescheria. Caratteristiche e d’ineguagliabile bellezza anche l’Oasi del Simeto e il Parco dell’Etna.

- Enna, nota in origine come Henna, divenne Castrogiovanni in epoca bizantina e normanna e prese poi il nome attuale nel 1926 per decisione di Benito Mussolini. Si trova al centro dei Monti Erei e con i suoi 992 m di altitudine è il capoluogo di provincia più alto d’Italia. La città è stata definita “Urbs Inexpugnabilis” dai romani per la sua imprendibilità, “Ombelico di Sicilia” per la sua centralità geografica e “Belvedere di Sicilia” per le sue vedute panoramiche. Da ammirare il Castello di Lombardia, Palazzo Varisano, Palazzo Pollicarini, la Torre di Federico II e la Porta di Janniscuru (unica rimasta delle sei antiche porte di accesso alla città). Enna è ricca di chiese e conventi ereditati dal suo lungo passato di dominazione spagnola. Tra queste il Duomo dedicato a Maria Santissima della Visitazione (Celeste Patrona della città) che è monumento nazionale e patrimonio dell’UNESCO. Di pregevole fattura anche la Chiesa dello Spirito Santo e il Santuario di Papardura.

- Messina è soprannominata la “porta della Sicilia” e sorge nella punta nord-orientale dell’isola (Capo Peloro) sullo stretto che ne porta il nome, tra le coste ionica e tirrenica e i monti Peloritani. Messina è risorta per due volte dalle ceneri dopo i disastrosi terremoti del 1783 e del 1908. Tra le strutture religiose vanno citate la Cattedrale Protometropolitana dedicata a Santa Maria Assunta e la Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani. Di richiamo anche il Palazzo Zanca, il Teatro Vittorio Emanuele II, la Galleria Vittorio Emanuele III, la Statua di Messina, la Fontana di Orione sita in piazza Duomo, il Castello del Santissimo Salvatore, il Castel Gonzaga, il Real Cittadella, i Forti Umbertini (costruiti durante il regno di Umberto I di Savoia per la difesa dello Stretto) e Villa Mazzini con al suo interno l’acquario di Messina.

- Ragusa è situata nella parte meridionale dell’isola, a sud dei Monti Iblei ed è divisa in due parti. È nota come la “Città dei ponti” per la presenza di tre suggestivi ponti: il Nuovissimo (San Vito), il Vecchio (Cappuccini) e il Nuovo. La Ragusa moderna si differenzia dalla più affascinante Ragusa Ibla, d’aspetto medievale e con la presenza di sontuosi palazzi barocchi. A seguito del  fortissimo terremoto del 1693 la città venne rasa quasi completamente al suolo: di numerose case, chiese, palazzi e perfino del castello che sorgeva sulla parte più alta del colle non restano tracce. Le opere architettoniche realizzate dopo la ricostruzione sono state riconosciute patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Conosciuta in origine con il nome di Hybla divenne successivamente Hybla Heraea, poi Hereum, Hereusium, Reusia e Ragus fino ad assumere nel XVIII secolo il nome definitivo di Ragusa. Il castello di Donnafugata costituisce il fiore all’occhiello della provincia e rappresenta una delle più suggestive opere architettoniche del territorio. Da visitare il Duomo di San Giorgio, la Cattedrale di San Giovanni Battista, la Chiesa di Santa Maria dell’Itra, il Palazzo Zacco, il Palazzo Schininà di Sant’Elia, il Palazzo Sortino-Trono.

Siracusa si trova nella costa sudorientale dell’isola. È tra le città più importanti del mondo antico e tra le polis più grandi del mondo greco. Siracusa si sviluppa in parte sul promontorio-isola di Ortigia e in parte sulla terraferma. È caratterizzata da ingenti ricchezze storiche, archeologiche e paesaggistiche e nel 2005 è stata insignita del titolo di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO insieme con la Necropoli Rupestre di Pantalica. Il parco archeologico è enorme mentre la città antica mantiene affascinanti tesori. Le chiese più importanti sono la Cattedrale Metropolitana della Natività di Maria Santissima, la Chiesa di San Giovanni alle catacombe con la Cripta di San Marzano, la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, il Santuario della Madonna delle Lacrime, Chiesa di San Martino, la Chiesa dello Spirito Santo e la Chiesa di San Tommaso al Pantheon. Di grande rilievo il Tempio di Apollo, il Tempio di Zeus, il Tempio di Atena e il Tempio di Artemide, ma anche il Teatro Greco, l’Anfiteatro romano, Palazzo del Vermexio, Palazzo Borgia del Casale, Palazzo Gargallo, Palazzo Greco, Palazzo Bonanno, Piazza Duomo e Fontana degli Schiavi. Nella provincia di Siracusa si trova anche la caratteristica grotta artificiale soprannominata Orecchio di Dionisio.

Trapani si trova nella parte occidentale della Sicilia nel promontorio dell’antica Drepanum ed è nota anche come “città tra due mari”. Trapani ha sviluppato nel corso della sua storia una fiorente attività economica legata all’estrazione e al commercio del sale, ma è diventata città importante anche grazie al terziario, alla pesca, all’estrazione e all’esportazione del marmo, al turismo e al vino (la sola provincia di Trapani produce il 10% del vino italiano). Le strutture di culto più importanti sono la Chiesa e collegio dei Gesuiti, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, la Chiesa dei Cappuccini, la Chiesa di San Pietro, la Basilica Santuario di Maria Santissima Annunziata , la Cattedrale di San Lorenzo, la Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio. Tra i luoghi più interessanti impossibile non citare la Fontana di Saturno, il Museo Nazionale Pepoli, il Museo del Sale, la Biblioteca Fardelliana, il Palazzo Riccio di Morana, le Mura di Tramontana.

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I VINI PRINCIPALI DELLA SICILIA

La Sicilia si contende con la Puglia il primato per la maggior produzione di vino fra tutte le regioni del Sud. È la regione italiana con il più alto patrimonio vitivinicolo della nazione (seguita dalla Puglia e dal Veneto). Gli ettari coltivati a uva bianca sono il 77% del totale e Trapani è la provincia leader del settore.

I vini più famosi sono i bianchi di Alcamo, il Cerasuolo di Vittoria, il Nero d’Avola, il Marsala, il Moscato, la Malvasia, i vini dell’Etna e gli amari digestivi.

Diversi sono i vitigni autoctoni dell’isola, sia bianchi sia rossi:

- Zibibbo è il nome di un vitigno e del vino dolce che se ne ottiene, deriva dalla parola araba zabīb che vuol dire “uvetta” o “uva passita”. Queste le caratteristiche del vitigno: foglia media, grappolo ben voluminoso e oblungo, acino grosso, ovoidale a buccia spessa di colore verde tendente al giallo. Se ne ricava un vino giallo paglierino carico con riflessi dorati, dolce e con elevato grado alcolico dal caratteristico profumo. È utilizzato anche per la produzione del vino DOC di Pantelleria, nella versione passito, moscato e spumante.

- Il Nero d’Avola è un vino rosso da taglio prodotto in tutto il territorio della Sicilia che deriva dall’omonimo vitigno. Il Nero d’Avola non esiste più come Denominazione autonoma, ma può essere inserito nelle etichette dei vini che sono prodotti con uva dell’omonimo vitigno. Il più antico tra questi uvaggi è il Cerasuolo di Vittoria DOCG ricavato da Nero d’Avola e Frappato, che è prodotto nulla costa meridionale della Sicilia. È talvolta utilizzato per il taglio di vini come il Merlot, il Cabernet Sauvignon e soprattutto con il Syrah, abbinamento che sta dando eccellenti risultati.

- Il Marsala è un vino liquoroso che è stato tra l’altro il primo vino DOC della storia vinicola italiana.

- Il Syrah è un vitigno a bacca rossa che dà un vino di colore rosso rubino dalle sfumature violacee e dal profumo intenso e fruttato con sentori di piccoli frutti neri e spezie.

Tra i vitigni autoctoni si annoverano anche Nerello Mascalese, Nerello Mantellato, Nerello Cappuccio, Frappato, Perricone, Nocera, Catarratto, Grecanico, Carricante, Minnella Bianca, Malvasia delle Lipari, Inzolia, Passito e Moscato di Pantelleria e Bianco D’Alcamo.


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