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UN PO' DI STORIA...

I primi popoli ad insediarsi nell’odierna Emilia-Romagna furono Etruschi, Celti e Umbri che fondarono varie città tra cui ricordiamo Felsina (Bologna), Parma e Spina.

Il III secolo a.C. vide l’arrivo dei Romani che sottomisero le popolazioni locali imponendo il loro dominio sulla regione. La Via Emilia, fatta costruire dal console Marco Emilio Lepido, diede il nome alla regione e favorì la nascita di numerose città tra cui Modena, Piacenza, Fidenza e Reggio Emilia. Alla fine del periodo repubblicano il fiume Rubicone fu scelto per delimitare il confine (invalicabile con un esercito al seguito) della Repubblica di Roma.

Nel primo periodo imperiale, Augusto pose a Ravenna il presidio navale dell’Adriatico facendone un centro estremamente prospero e ricco. Questa grande importanza della città spinse l’imperatore Onorio a spostare la capitale dell’Impero Romano d’Occidente a Ravenna nel 402 anche in virtù della posizione geografica facilmente difendibile grazie alle numerose paludi circostanti.

Con la caduta di Roma (476 d.C.) la penisola italica fu alla mercé delle popolazioni germaniche e l’Emilia Romagna venne incorporata nel Regno Ostrogoto di Teodorico. Nel VI secolo la calata dei Longobardi portò all’occupazione della parte interna della regione, mentre le coste vennero conquistate dai Bizantini che vi istituirono l’Esarcato di Ravenna, dando alla regione il suo moderno nome Romania.

I bizantini rimasero saldamente ancorati a Ravenna fino al 751 quando i Longobardi riuscirono ad avere ragione dell’esarcato che divenne di fatto territorio germanico. L’arrivo dei Franchi rovesciò il Regno Longobardo, ma Pipino il Breve e Carlo Magno rifiutarono la cessione dei territori riconquistati ai Bizantini, cedendoli invece allo Stato della Chiesa in cambio del riconoscimento del titolo di imperatore.

La famiglia longobarda dei Canossa riuscì a mantenere il proprio prestigio sulla regione fino al 1155 con la morte della Granduchessa Matilde, evento che diede il via alla fioritura comunale in Emilia-Romagna. Fu un periodo di grande fermento culturale, che vide la nascita anche dell’Università di Bologna e l’insediamento di alcuni dei Ducati pià potenti e duraturi della regione: Ferrara, Modena e Reggio, Parma e Piacenza.

Lo Stato della Chiesa mantenne ininterrottamente il potere sulla regione fino al XVIII secolo, fatta eccezione per una breve parentesi (1499 – 1507) in cui la Romagna fu controllata da Cesare Borgia con il beneplacito del padre Rodrigo Borgia (all’epoca pontefice col nome di Alessandro VI).

La dominazione francese iniziata nel 1796 portò alla nascita di varie repubbliche nel nord Italia: l’Emilia-Romagna fu integrata inizialmente nella Repubblica Cispadana, per essere poi unita a quella Transpadana con il nome unificato di Repubblica Cisalpina. Proprio in questa repubblica nacque il tricolore che sarebbe divenuto bandiera nazionale italiana.

Il Congresso di Vienna (1815) ristabilì il vecchio sistema amministrativo che sarebbe durato fino al 30 novembre 1859 quando Carlo Farini unificò le due ancora indipendenti Emilia e Romagna in un'unica regione per l’entrata nel Regno d’Italia ratificata nel 1860 con i due plebisciti dell’11 e 12 novembre.

Da quel momento, la regione seguì le vicende del Regno d’Italia attraverso le due guerre e nel processo di transizione da monarchia a Repubblica nel 1946.


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